La storia di Villa Borri-Manzoli

La storia di Villa Manzoli è strettamente legata a due famiglie che da diversi secoli vivono nel territorio di Corbetta: i Borri e i Manzoli.

La nobile famiglia Borri, come prima presenza nel territorio di Corbetta, si riconduce tradizionalmente a San Mona: vissuto a cavallo tra il II e il III secolo, fu vescovo di Milano e fondatore della prima chiesa di Corbetta.

In tempi più recenti, i Borri furono tra i protagonisti della scena Milanese: all'epoca delle lotte tra Torriani e Visconti, a partire dal XIII secolo, i Borri si schierarono con questi ultimi. La fortuna di questa nobile famiglia toccò l'apice con Squarcino Borri che diede in sposa la figlia Bonacossa a Matteo I Visconti, Signore di Milano.

Prime tracce di una “casa da nobile” si ritrovano fin dal '500, ma il corpo principale dell'attuale Villa risale alla fine del XVII secolo.

All'inizio del XIX secolo avvenne una rivoluzione nella proprietà: il 4 novembre 1810 la contessina Alda Borri sposò il nobile Giovanni Manzoli, ufficiale napoleonico, portandogli in dote la casa con le proprietà edili ed agricole circostanti. A questo evento si può collegare un'importante ristrutturazione che ha trasformato la facciata sud in stile neoclassico. Sempre a questa epoca si deve l'attuale aspetto dei saloni.

La storia della Villa, negli ultimi due secoli, è appunto legata alla famiglia Manzoli. Nell'800 i Manzoli di dividono tra l'attività agricola di Corbetta e la vita mondana e politica di Milano.

Verso la fine del XIX secolo viene edificata un'ala secondaria per essere affittata a un filatoio. Durante la I Guerra Mondiale parte dei locali viene sequestrata e occupata dalle truppe tedesche: questo porta ad un degrado di alcune zone del fabbricato.
La situazione viene parzialmente ripristinata grazie a dei lavori di restauro negli anni '30, ma nuovi danni derivano da eventi analoghi durante la II Guerra Mondiale.

La Villa torna all'antico splendore grazie ad alcuni lavori eseguiti negli anni '90, ma soprattutto per il recente restauro delle facciate del 2011.

Villa Manzoli è tuttora abitata dagli eredi degli storici proprietari.

Il restauro

Nella primavera 2011 è stato realizzato un imponente restauro volto a risolvere i problemi di umidità delle murature e a ripristinare le coloriture originarie delle due facciate.

A tal scopo è stato studiato un sistema di trincee che diminuisca il trasferimento di umidità dal terreno alla muratura; contemporanemante il sistema di gronde e pluviali è stato reso più efficiente nell'opera di smaltimento delle acque meteoriche.

L'indagine termografica ha evidenziato un buono stato di conservazione dell'intonaco, che ha comunque necessitato di interventi di ripristino puntuali ove i distacchi e le cavillature erano evidenti.
Opportune indagini stratigrafiche hanno consentito di individuare tracce di coloriture precedenti: alla conclusione dell'opera di risanamento degli intonaci si è provveduto, in accordo con la Soprintendenza, all'applicazione della nuova coloritura.
Il fronte nord, finito con mattoni a vista, è stato risanato ove necessario ripristinando e consolidando le fughe. Infine si è proceduto con il consolidamento degli elementi decorativi in pietra e, ove è stato necessario, alla ricostruzione degli elementi danneggiati.

L'imponente lavoro di restauro ha incluso anche la sostituzione dei serramenti e delle persiane, secondo l'estetica, i colori e i decori di quelli preesistenti.

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